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piazze

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Tutte le città hanno piazze e vie che ne sono diventate simbolo e Roma non è certamente da meno. La Capitale d'Italia può infatti vantare molte vie che sono universalmente conosciute per la loro storia e che attraggono turisti da tutto il mondo con la loro eleganza architettonica: passeggiare per le piazze e strade più famose di Roma è veramente gradevole ed è un'esperienza unica assolutamente da non perdere durante una visita della Città Eterna. Le piazze e le strade di Roma rappresentano sempre aspetti storici, architettonici e culturali, che contribuiscono a far comprendere l’evoluzione della vita bimillenaria della città, dandole allo stesso tempo quell’atmosfera speciale che ha fatto di Roma la “Città Eterna”. Dalle piazze, dalle vie e dai vicoli si sviluppano sempre storie fatte di vicende reali, a volte di leggende e spesso di tradizioni che fanno di Roma una città unica al mondo.

Piazza d'Aracoeli - Campitelli

Situata alle pendici del Campidoglio, la piazza ci appare oggi priva del carattere raccolto che possedeva un tempo. Mancante di un lato a causa delle demolizioni compiute prima per la costruzione del Monumento a Vittorio Emanuele II, iniziata nel 1885, e poi, negli anni trenta del secolo scorso, per l’isolamento dell’area del Campidoglio, la piazza fu in passato Piazza del Mercato, quando il mercato non era solo luogo di commercio ma anche sede di dibattiti politici e palco per i predicatori. L’elemento centrale è costituito dalla fontana disegnata da Giacomo della Porta ed eseguita nel 1589 da Andrea Brasca, Pietro Gucci e Pace Naldini. Le demolizioni di cui è stata oggetto la piazza d’Aracoeli, se da un lato hanno compromesso la scenografia che Michelangelo aveva utilizzato per la sistemazione del Campidoglio, hanno al tempo stesso aperto una visuale suggestiva su uno scenario d’eccezione. Da qui si possono ammirare con un unico colpo d’occhio il Quirinale, il Foro di Traiano con la sua colonna e la retrostante Torre delle Milizie, le due chiese di Santa Maria di Loreto e del Santissimo Nome di Maria, Palazzo Venezia e gli edifici del convento dell’"Angelicum".

piazza Barberini - Trevi

La piazza ebbe in passato diverse denominazioni, dettate dalle residenze della nobiltà romana che era attratta dall'area ricca di ville e giardini fin dal XVI secolo. Con l'apertura della strada Felice, ideata da Sisto V per congiungere Trinità dei Monti e la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la piazza divenne un punto importante della città. La piazza ebbe dapprima il nome di "Grimana" per la presenza delle proprietà del  cardinal Grimani; più tardi, intorno al 1625, prese il nome di "Sforza a Capo le Case", per le proprietà del cardinale Sforza, in seguito  acquistate dal cardinale Francesco Barberini, che vi fece erigere il palazzo dal quale la piazza prese il nome definitivo. La piazza, tranne lo stupendo palazzo, era però limitata da abitazioni modeste e da qualche giardino: furono gli interventi del Bernini a determinarne l'importanza architettonica. Al centro vi si trova infatti la Fontana del Tritone, formata da quattro delfini che alzano con la coda una conchiglia su cui si erge un tritone che soffia entro una buccina dalla quale esce acqua. Quasi nascosta, un'altra fontana, anch'essa opera di Bernini: la fontana delle Api, costruita nel 1644 come omaggio a papa Urbano VIII e qui collocata nel 1917.

piazza Bocca della Verità - Ripa

Posta nell'antica zona del Foro Boario, proprio davanti all'Isola Tiberina, prende il nome dalla Bocca della Verità, oggi collocata nel portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin. Oltre alla chiesa risalente al tardo medioevo, nella piazza sorgono l'Arco degli Argentari, l'Arco di Giano, il Tempio di Ercole ed il Tempio di Portuno, divinità legata al porto fluviale che qui sorgeva. La fontana davanti ai due templi, detta Fontana dei Tritoni, realizzata da Carlo Bizzaccheri su commissione di papa Clemente XI, fu posta nella piazza nel 1715; la fontana ha base ottagonale e rappresenta due tritoni che sorreggono una conchiglia sopra le teste da cui sgorga l'acqua. Qui fino al 1868 venivano anche eseguite le condanne capitali.

piazza del Campidoglio - Campitelli

Fu la prima piazza di Roma moderna creata su progetto di Michelangelo, cui Paolo III aveva affidato la realizzazione di una piazza monumentale che resuscitasse gli antichi fasti con una veste moderna, nel 1536 in occasione della visita dell'imperatore di Spagna Carlo V a Roma. La scenografica soluzione dell'artista fu una terrazza trapezoidale, non di grandi dimensioni, ma grandiosa e armoniosa per l'impianto architettonico, la giustezza delle proporzioni e la coerenza stilistica, da cui si domina il passato (il Foro Romano) e il presente (la città moderna), gravitante sulla statua equestre di Marco Aurelio, con il Palazzo Senatorio sullo sfondo, con una scala frontale a due rampe, cornici della splendida fontana, ed i Palazzi Conservatori e Nuovo ai lati (oggi sede dei Musei Capitolini). Al progetto di Michelangelo si deve pure la Cordonata che sale alla piazza e la Balaustra, ambedue impreziosite da statue antiche. Nel centro della piazza la statua equestre di Marco Aurelio, uno dei pochissimi bronzi antichi scampati alla distruzione o alla fusione, forse perché si credeva rappresentasse Costantino, primo imperatore cristiano. Nel 1981 la statua, attaccata dalla corrosione dell'inquinamento, è stata rimossa e affidata all'Istituto Centrale per il Restauro. Oggi, ritrovato l’originale splendore, può essere ammirata all’interno dei Musei Capitolini; sul piedistallo, nella piazza, è stata posta una copia. Il disegno della pavimentazione è stato realizzato nel 1940.

piazza Colonna - Colonna

Voluta da Sisto V sul finire del cinquecento, è un quadrato realizzato con quattro palazzi e  ha al centro la Colonna di Marco Aurelio, eretta tra il 180 ed il 196 in occasione del trionfo di Marco Aurelio sui Marcomanni, i Quadi ed i Sarmati. E’ alta 29,60 metri, e con la base e capitello raggiunge i 42 metri di altezza; alla sommità Sisto V, nel 1588, incaricò Domenico Fontana di collocarvi, in luogo della statua dell’Imperatore, la statua di San Paolo. Poco distante dalla colonna si trova la fontana, progettata da Giacomo Della Porta su incarico di Gregorio XIII, alimentata dall'acquedotto dell'Aqua Virgo, I palazzi che formano la piazza sono il Palazzo della Galleria Colonna, luogo storico della Roma della "belle époque", sorto ai primi del novecento. Al lato opposto l'ottocentesco palazzo Wedekind, nato come sede della Posta Pontificia ed oggi sede del quotidiano Il Tempo. Alla sinistra il Palazzo Ferraioli, appartenuto alle famiglie Del Bufali, Aldobrandini e Niccolini; attigua al palazzo la piccola Chiesa del cinquecento dedicata a San Bartolomeo dei Bergamaschi. Ultimo palazzo del quadrilatero, non certo per importanza, è Palazzo Chigi, iniziato dal Moderno per la Famiglia Aldobrandini, fu ultimato nel 1630 da Della Greca. Passato ai Pamphili il palazzo rimase in loro proprità fino al 1917, quando fu ceduto allo Stato Italiano, dopo essere stato sede l’Ambasciata d’Austria-Ungheria fino al 1915; oggi è sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Campo de' Fiori - Parione

Campo de' Fiori deve il suo nome ai fiori di prato che un tempo ornavano la piazza, chiusa da un lato da una fila di palazzetti appartenenti alla famiglia Orsini e dall'altro digradante verso il fiume. Fino al quattrocento la piazza non esisteva in quanto tale: solo nel 1456, Papa Callisto III fece lastricare la zona, nell'ambito di un progetto di risistemazione del rione Parione. Questo rinnovamento fece sì che molti palazzi importanti fossero costruiti in zona e per questo motivo la piazza divenne un luogo di passaggio obbligato per personalità di spicco quali ambasciatori e cardinali. Ciò portò un certo benessere nella zona: Campo de' Fiori divenne sede di un fiorente mercato dei cavalli che si teneva due volte la settimana, e nei dintorni della piazza sorsero molti alberghi, locande e botteghe di artigiani. La piazza divenne il centro di varie attività sia commerciali sia culturali: vi si esponevano le bolle papali e gli avvisi del governatore ma soprattutto vi si eseguivano le esecuzioni capitali, come quella del 17 febbraio 1600, quando il filosofo Giordano Bruno, considerato eretico, fu posto al rogo. In ricordo del filosofo, nel 1888 fu realizzato sul luogo stesso del rogo un monumento opera dallo scultore Ettore Ferrari, mentre la fontana che adorna la piazza è del 1898. Dal 1869 ospita uno dei più caratteristici e famosi mercati di Roma.

piazza Farnese - Regola

La piazza prende il nome dall'imponente palazzo Farnese, costruito per il cardinale Alessandro Farnese dai più grandi artisti dell'epoca, quali Antonio da Sangallo, Michelangelo Buonarroti, il Vignola e Giacomo Della Porta. La piazza fu pavimentata nel 1545, con ammattonato, come una sorta di pertinenza del palazzo, e vi fu collocata a scopo ornamentale,  una delle due vasche di granito egiziano oggi presenti. Dopo che Paolo V ebbe condotto l'acqua Paola a Trastevere e anche, scavalcando il Tevere, alla Regola, la famiglia Farnese acquisì la fontana di piazza san Marco e incaricò Girolamo Rainaldi, attorno al 1626, di disegnare le due fontane nelle quali furono collocate le due vasche. Le fontane erano puramente ornamentali, e circondate da una cancellata. Nel 1635 i Farnese concessero ai Francesi di ospitare nel palazzo la loro sede diplomatica; confiscato dal governo italiano dopo la caduta dello Stato della Chiesa, palazzo Farnese tornò ai Francesi quale sede dell'ambasciata di Francia sin dal 1874. Gli edifici più rilevanti che vi affacciano, oltre Palazzo Farnese, sono la chiesa e il convento di santa Brigida, il palazzo del Gallo di Roccagiovane e palazzo Mandosi Mignanelli .

piazza di Santa Maria in Trastevere - Trastevere

Cuore antico di Trastevere dominata da antichi palazzi tra i quali il seicentesco e monumentale Palazzo San Callisto e da due elementi che la arricchiscono: la fontana e la chiesa. La prima, di forma ottagonale fu realizzata nel 1692 su disegno di Carlo Fontana ed in seguito, varie volte decorata e restaurata. E' considerata la più antica di Roma poiché venne costruita nel medesimo luogo in cui, già ai tempi dell'imperatore Augusto, sorgeva una fontana. La Basilica di Santa Maria in Trastevere, fondata da San Callisto (221-227), fu secondo la tradizione la prima chiesa aperta ufficialmente al culto; fu riedificata intorno al 1140. Il campanile, in stile romanico del secolo XII e la facciata ornata di mosaici furono restaurati dal Cavallini (XII secolo) per volere di Innocenzo II. E' una piazza dalle “due anime”: tranquillo paese di giorno e centro della movida romana la sera.

piazza della Minerva - Pigna

Il nome della piazza deriva dall'originaria esistenza in questo luogo di un tempio dedicato a Minerva Calcidica, la cui statua si trova ora in Vaticano. Baricentro dell'intera piazza è la chiesa di Santa Maria sopra Minerva, già citata nell'VIII secolo dall'Anonimo di Einsiedeln col nome di (ecclesia) "S. Mariae in Minervio". A destra della facciata sono murate varie lapidi che commemorano l'altezza raggiunta dalle alluvioni del Tevere tra il 1422 e il 1598: la zona è infatti tra le più basse di Roma. Al centro della piazza, sta dal 1667 l'elefantino del Bernini sormontato da un piccolo obelisco, scavato nel chiostro e proveniente dall'Iseum. L'elefante è noto come "il pulcino della Minerva", ma il nome è una storpiatura "porcino" nel senso di maiale, giacché la fantasia del popolo romano, poco ispirata dagli elefanti, ne aveva fatto già dall'inizio un maiale. A destra della chiesa sta il settecentesco Palazzo Fonseca, sede dal 1832 di uno degli alberghi storici di Roma, il Minerva appunto, che ebbe ospiti illustri  ricordati da apposite lapidi sulla facciata. Di fronte alla chiesa sta il Palazzo dell'Accademia Ecclesiastica, di origine cinquecentesca ma completamente rifatto nel 1878. Dall'altro lato della piazza, addossati alla grande mole del Pantheon, si scorgono i resti delle Terme di Agrippa, le più antiche che si conoscano in Roma (27-25 a.C.).

piazza di Montecitorio - Pigna

L'origine del nome della piazza è controversa: cè chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui"mons citatorius"), mentre per altri il nome del luogo deriva dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio ("mons acceptorius"). E' ornata al centro dall'obelisco di Psammetico II (VI sec. a.C.) trasferito durante l'Impero di Augusto da Eliopoli a Roma; fu collocato in Campo Marzio come gnomone di meridiana (obelisco di granito). Sul lato maggiore della piazza si leva la solenne facciata del Palazzo Montecitorio,i. Fu iniziato nel 1650 dal Bernini per volere di papa Innocenzo X e terminato da Carlo Fontana nel 1694. Questi modificò profondamente il progetto berniniano, conservando la caratteristica facciata convessa e aggiungendovi l'arioso campanile a vela. Il palazzo fu sede della Curia Innocenziana, ovvero dei tribunali e poi anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, divenendo così il centro della vita amministrativa e giudiziaria del governo pontificio. Tutti i sabati poi il popolo romano accorreva nella piazza per assistere all'estrazione dei numeri del lotto che, come narra Stendhal nelle sue"Passeggiate romane", venivano gridati dal balcone. Dal 1871 Palazzo Montecitorio è sede della Camera dei Deputati.

piazza Navona - Parione

Piazza Navona è una delle più celebri piazze di Roma e costituisce sicuramente l’esaltazione della Roma Barocca con elementi architettonici di maestri come Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Girolamo Rainaldi. Costruita sopra le rovine dello stadio di Domiziano, piazza Navona è longitudinalmete segnata dalla presenza di tre fontane; le laterali "Fontana del Nettuno o dei Calderai" e "Fontana del Moro" si devono ai disegni di Giacomo della Porta, mentre la centrale "Fontana dei Fiumi" fu realizzata dal Bernini fra il 1648 ed il 1651. Di fronte a quest'ultima sorge la chiesa di Sant'Agnese in Agone, che, progettata inizialmente da Girolamo Rinaldi, fu completata nel 1652 dal Borromini. Accanto alla chiesa si trova il Palazzo Pamphili opera di Girolamo Rainaldi, dal 1960 sede dell'ambasciata del Brasile. Di fronte al palazzo sorge la chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore, eretta in occasione del Giubileo del 1450. Nella piazza furono organizzati fino al XIX secolo, vari generi di spettacoli, celebrazioni, e ancora oggi,  pur se in forma ridotta, la piazza ha mantenuto la tradizione che le assegna il ruolo di spazio per le feste: non a caso qui, dall’inizio di dicembre, ogni anno vi ha luogo la caratteristica fiera dedicata al Natale e all’Epifania.

piazza del Popolo - Campo Marzio

Piazza del Popolo fino alla fine del cinquecento è solo uno slargo circondato da fienili e granai, una polverosa periferia: la chiesa di Santa Maria del Popolo, a lato della porta, era stata eretta nell'XI secolo, ma venne poi ricostruita da Baccio Pontelli e Andrea Bregno tra il 1472 ed il 1477, che le dettero un aspetto rinascimentale ma poi tra il 1655 ed il 1660, Bernini restaurò nuovamente la chiesa, donandole l'impronta barocca che si può ammirare ancora oggi. Nel 1562-1565 Nanni di Baccio Bigio, sistema la facciata esterna della Porta del Popolo. Nel 1573, fu collocata al centro della piazza una fontana di Giacomo della Porta, ma nel 1589 Sisto V fa innalzare da Domenico Fontana l'obelisco Flaminio al centro della piazza. Poco dopo la metà del seicento, le due chiese gemelle, come vengono chiamate Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli iniziati da Carlo Rainaldi e completate da Gian Lorenzo Bernini, con la collaborazione di Carlo Fontana, rinnovano profondamente l'aspetto della piazza, costituendo i due poli del Tridente formato da Via del Corso, Via del Babuino e Via Ripetta. La forma della piazza assume la conformazione attuale solo alla fine del XVIII secolo quando l'aspetto architettonico ed urbanistico della piazza viene rivisto da Giuseppe Valadier, autore della definitiva trasformazione della piazza. La piazza assume una forma ellittica,  completata da una duplice esedra, decorata con numerose fontane e statue, che si protende verso la terrazza del Pincio e verso il Tevere; viene anche rimossa la vecchia fontana di Giacomo Della Porta, sostituita da una nuova architettura con quattro leoni marmorei che gettano acqua nelle quattro vasche, disposte sugli spigoli dell'obelisco. Il Valadier accentua i caratteri di teatro all'aperto e rendendo la piazza veramente scenografica. Ne delimita l'area con due emicicli laterali e costruisce sulle pendici del Pincio una serie una serie di scalee e terrazze, ornate da statue, che sono un'ideale balconata per vedere ciò che succede in Piazza. La terrazza del Pincio diventa così una delle più celebri passeggiate di Roma.

piazza del Quirinale - Trevi

E' una delle più belle di Roma, cinta su tre lati da edifici e aperta da un lato con una balconata sul panorama della città con in fondo la cupola di San Pietro. Su un lato sorge la facciata del Palazzo della Consulta, eretto da Clemente XII su progetto di Federico Fuga per il Tribunale della Sacra Consulta. Dopo il 1870 fu sede del Ministero degli Esteri, quindi del Ministero dell'Africa Italiana. Ora è la sede della Corte Costituzionale. Frontalmente si apre l'accesso ufficiale del Palazzo del Quirinale, sede ufficiale del Presidente della Repubblica, residenza dei papi sino al 1870 e poi dei re d'Italia sino al 1946. Al centro della piazza, sopra alti piedistalli, è la fontana con le colossali statue dei dioscuri Castore e Polluce, rappresentati in piedi presso i loro cavalli. Sono rielaborazioni romane, di età imperiale, di un originale greco del V secolo a.C., da cui nacque nel Medioevo per la contrada l'appellativo dei Cavalli, poi Monte Cavallo. Le due statue, attraverso tutto il Medioevo, furono rivolte verso il vasto complesso delle Terme di Costantino, che sorgevano a pochi metri da qui, ed alla quali appartenevano. Nel 1588 Sisto V le fece restaurare e spostare in prospettiva della lunga strada Pia. Pio VI fece spostare i due gruppi con i cavalli divergenti verso il Quirinale, per far posto all'obelisco, tolto al Mausoleo di Augusto e che raggiunge, con la base, i 30 metri. Pio VII nel 1818 vi fece aggiungere la fontana, per la quale fu utilizzata la grande vasca che si trovava, come abbeveratoio, ai piedi delle colonne del tempio dei dioscuri nel Foro Romano. Sul lato della piazza di fronte al palazzo, sorge il fabbricato settecentesco delle scuderie pontificie, iniziato nel 1722 da Alessandro Specchi per Innocenzo XIII, ma finito da Federico Fuga nel 1731 sotto Clemente XII, e restaurato da Pio IX.

piazza della Repubblica - Castro Pretorio

Questa piazza rappresenta uno dei migliori esempi di pianificazione urbanistica post 1870. Spesso la gente si riferisce a questa piazza chiamandola con il suo vecchio nome: Piazza Esedra, così chiamata perché ricalca la forma della grande esedra delle Terme trasformate poi da Michelangelo (1563-66) nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. Sotto le colonne del portici si trovavano in origine eleganti negozi ora rimpiazzati da banche, agenzie turistiche e caffetterie. Nel centro della piazza si trova la Fontana delle Naiadi. Le quattro statue delle ninfe simboleggiano l'acqua in diversi modi: un cavalluccio marino per l'oceano, un serpente di mare per il fiume, un cigno per il lago ed una lucertola per i ruscelli sotterranei. La figura nel mezzo aggiunta nel 1911 è quella del dio Glacus che rappresenta l'uomo vittorioso sulla forza ostile della natura.

piazza della Rotonda - Sant'Eustachio

E' la piazza di fronte al Pantheon e il grandioso monumento la caratterizza a tal punto che molti romani non ne conoscono neppure il nome: la chiamano semplicemente "la piazza del Pantheon". Il Pantheon è senza dubbio uno tra i più belli monumenti dell'antichità romana: fu costruito da Marco Vipsanio Agrippa. in onore di tutti gli dei. Restaurato da Domiziano dopo l'incendio dell'80 e ricostruito da Adriano nel 110 dopo essere stato colpito da un fulmine, il tempio è giunto a noi quasi integro. Di particolare interesse la sua cupola, capolavoro della tecnica e dell'architettura romana per essere anche la più grande mai costruita all'epoca, è alta 43 metri e dal diametro di base uguale a quella di San Pietro, 42,56 metri. Nel 609 Bonifacio IV lo consacrò alla Madonna e a tutti i Martiri e nel 663 fu spogliato delle tegole in bronzo dorato dall'imperatore Costante II ed ebbe una copertura di piombo fatta costruire da Gregorio III nel 735. Nel Rinascimento Bernini eseguì diversi lavori di restauro, poi Clemente IX nel 1668 circondò il pronao con una cancellata in ferro. All'esterno l'edificio presenta un pronao largo 33 metri e profondo 16, con 16 colonne in granito grigio e rosa. Dal portale con battenti in bronzo si accede all'interno a pianta circolare con sette grandi nicchie che si alternano a otto edicole con colonnine. Si conservano le tombe di Vittorio Emanuele II, Umberto I e della Regina Margherita, oltre a quella di Raffaello Sanzio. Al centro della piazza, caratterizzata dalle facciate settecentesche degli edifici che vi si affacciano, si innalza un obelisco egiziano, collocato nel 1711 su commissione di papa Clemente XI e decorato con delfini e stemmi. La fontana in marmo africano è un progetto di Giacomo Della Porta.

piazza San Pietro - Borgo

Capolavoro d'architettura del Bernini, è un'immensa ellissi di 240 metri di larghezza. Sul fondo, aldilà di un grandioso sagrato rettangolare, si prospetta la facciata della basilica, dominata dalla cupola michelangiolesca. I due emicicli laterali sono costituiti da imponenti porticati a quadruplice fila di colonne doriche, delimitanti tre corsie: in tutto sono 284 colonne e 88 pilastri. La trabeazione è coronata da 140 statue di santi e da grandi stemmi di Alessandro VII. In fondo al portico di destra è il Portone di Bronzo del Palazzo Vaticano. Al centro della Piazza, tra due grandiose fontane, si leva un obelisco senza geroglifici alto 25,50 metri, posato sul dorso di 4 leoni di bronzo, dovuti a Prospero Antichi, agli angoli dell'alto piedistallo. In alto, dov'è l'emblema bronzeo con i monti e la stella dei Chigi, è racchiusa una reliquia della Croce di Cristo, la sommità della croce è a circa 41 metri di altezza. L'obelisco egizio, di Ramsete II, proviene da Eliopoli da dove lo fece trasportare Caligola nel 37 per ornare il circo detto poi di Nerone. Nel 1586 Papa Sisto V lo fece trasportare nell'attuale sito da Domenico Fontana: la piazza sarà realizzata dopo 70 anni quando nel 1656 il Bernini inventa la grandiosa ellisse simile a due braccia che "accolgono i cattolici per confermarli nella fede, gli eretici per riunirli alla Chiesa, gli infedeli per illuminarli". Per rendere più efficace la sua idea Bernini costruisce il colonnato in modo da ottenere effetti ottici. Camminandovi a fianco pare che sia in movimento. Guardandolo dal centro dalla piazza, nel punto indicato da una pietra circolare nei pressi dell'obelisco, il colonnato sembra composto di una sola fila di colonne. Le due fontane alte 14 metri (quella a destra eretta nel 1613 da Carlo Maderno per volere di Paolo V, l'altra nel 1677 da Carlo Fontana), lanciano altissimi getti d'acqua che ricadono su enormi tazze monolitiche di granito orientale. La pavimentazione della piazza risale al 1730 sotto il pontificato di Benedetto XIII. Nel 1817 venne posta una meridiana voluta da Filippo Gilli. Alla Piazza si accede da Via della Conciliazione, pensata da Marcello Piacentini e Attilio Spaccarelli, come accesso monumentale. La collocazione degli obelischi-lampioni segnò nel 1950 la conclusione di questa realizzazione, in nome della quale era stato sacrificato il tessuto medievale e rinascimentale dei borghi.

piazza di Spagna - Colonna e Campo Marzio

E' uno degli spazi urbani più scenografici della Roma barocca e tra le mete irrinunciabili del turismo mondiale. Lunga circa 270 metri si restringe nel centro formando due triangoli uniti al vertice. La forma attuale dell'area comincia a delinearsi intorno ai primi del '500 quando viene varata, su progetto di Carlo Maderno, la costruzione della chiesa di Trinità dei Monti, consacrata nel 1587. Elemento caratterizzante e dominante è la scenografica scalinata della Trinità dei Monti, che nasce fra il 1723 ed il 1726 per mano di Francesco De Sanctis, come una serie di rampe e terrazzi, mai vincolati ad una qualche forma di simmetria spaziale ed in un perenne movimento scenografico. La piazza prende il nome di "Piazza di Spagna" nel XVII secolo, quando l'intera area viene considerata territorio facente parte dell'ambasciata di Spagna. La scalinata rappresentò una soluzione al forte dislivello della piazza, prendendo il posto dei sentieri alberati che raggiungevano il Pincio. Una successione di dodici rampe in travertino sale secondo un andamento sinuoso, dividendosi e riunendosi, mentre in mezzo si apre una terrazza sulla piazza; edifici la fiancheggiano e hanno la funzione di incorniciarla come quinte di un palcoscenico. Alla sua base si trova la Fontana della Barcaccia, opera del 1629 di Pietro Bernini, che raffigura una barca semisommersa, sul punto di naufragare. Nella parte della piazza rivolta a sud est si erge la Colonna dell'Immacolata Concezione; oltre la colonna, il Palazzo di Propaganda Fide. Vicino si affaccia Palazzo di Spagna,  sede dell'ambasciata spagnola dal 1647, prima presso lo Stato Pontificio e dal 1870 presso la Santa Sede.

piazza Venezia - Campitelli

Situata quasi al centro geometrico di Roma, è il punto di confluenza dei principali assi stradali cittadini. E’ delimitata sul lato occidentale da Palazzo Venezia che fu fatto costruire nel 1455, come propria residenza, dal cardinale Pietro Barbo divenuto poi papa con il nome di Paolo II. Inglobata nel palazzo, sul lato di piazza San Marco, si trova l'omonima basilica, considerata in passato la chiesa dei veneziani a Roma. Fu opera di diversi autori fra i quali Giuliano di Sangallo e Leon Battista Alberti. In origine aveva due torri e, nel 1751, venne aggiunto il "balcone". Nel 1564 è la sede dell'Ambasciata della Repubblica Veneta e nell'800 di quella Austriaca. Nel periodo dal 1924 al 1943 fu sede del capo del governo ed in esso erano tenute le riunioni del Gran Consiglio del Fascismo; oggi è la sede del Museo di Palazzo Venezia. La piazza fu risistemata a fine '800 per la realizzazione del Vittoriano, monumento a Vittorio Emanuele II realizzato di fronte a via del Corso.

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