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S. Bernardo alle Terme

i percorsi di ALR
storia architettonica di San Bernardo alle Terme
Storia di San Bernardo alle Terme
San Bernardo alle Terme è una delle tre chiese situate in piazza San Bernardo (insieme a S. Susanna e S. Maria della Vittoria), ed edificata in corrispondenza di uno dei quattro torrioni angolari del muro perimetrale delle Terme di Diocleziano. La chiesa di San Bernardo nasce infatti dall'adattamento, effettuato negli anni tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, di una delle aule circolari delle Terme di Diocleziano, più precisamente fu costruita all'interno di uno spheristerium (sala per i giochi con la palla) delle Terme. L'idea di trasformare la Torre delle Terme in Chiesa fu della Contessa Caterina Sforza Cesarini, una nipote di papa Giulio III, che ne ordinò l'edificazione nel 1598 e le cui spoglie riposano proprio all'interno di questa chiesa. La Chiesa fu dedicata dalla Contessa Caterina Sforza al borgognone Bernardo da Chiaravalle (1090 - 1153), fondatore dei Cistercensi, al quale era particolarmente devota. E' soprannominata " la chiesa senza finestre ", infatti prende luce solo dall'impluvium come il Pantheon, con il foro chiuso da un lanternino. La grande sala termale è comunque rimasta intatta con la grande cupola. E' certamente singolare il suo aspetto, un enorme corpo cilindrico, la cui smisurata ampiezza appare evidente dal fatto che l'altro torrione superstite adesso ingloba la casa del Passeggero, su via del Viminale. Accanto alla chiesa fu eretto il monastero per i monaci del medesimo Santo, i Cistercensi, il cui primo abate, Jean Baptiste de la Barrière (1554–1600), è qui sepolto.
posizionamento di San Bernardo rispetto alle antiche Terme di Diocleziano
San Bernardo alle Terme in una incisione di Giuseppe Vasi del 1756
Architettura di San Bernardo alle Terme
La struttura di San Bernardo era originariamente simile a quello del Pantheon: infatti anche San Bernardo ha una forma cilindrica, con un diametro di 22 m e con una cupola con un tamburo ottagonale e una piccola apertura in cima per illuminare l’interno. L'originale lanterna della cupola fu demolita nel XIX secolo in quanto il suo peso eccessivo stava minacciando la stabilità strutturale dell’edificio e fu rimpiazzata con un lanternino più’ piccolo e leggero.
L’interno è di forma ellittica e sul perimetro del grande muro circolare che sostiene la cupola vi sono otto nicchie ricavate nelle pareti occupate da statue di santi scolpite con gusto affine al Manierismo internazionale da Camillo Mariani (1567 - 1611). La struttura originale ha visto l'aggiunta della cappella di san Francesco. L’ingresso, originariamente separato dagli scomparsi "caldarium" e bagni dal "tepidarium" delle terme, adesso è diventato il vestibolo della basilica. Qui si trova la più bella statua della basilica, rappresentante S. Bruno, fondatore dell’Ordine monasterico Cartusiano, dello scultore francese del XVIII secolo, Jean-Antoine Houdon (1741-1829). La struttura è coronata da una volta il cui magnifico interno è decorato con cassettoni ottagonali, che via via si riducono verso l'oculo circolare al sommo della cupola, con un effetto complessivo che ricorda molto quello del Pantheon, anche se molto più piccola. L'oculo permette alla luce di entrare nella basilica a diverse ore del giorno e veniva usato in passato come meridiana.
la facciata
particolare della facciata
l'interno
particolari della cupola
capolavori d'arte della chiesa
L'armoniosa architettura interna della chiesa di San Bernardo, nonostante i numerosi rimaneggiamenti posteriori, conserva integra la sua originale suggestiva spazialità di chiara ascendenza palladiana. Caratteristica dominante è il bianco delle pareti e della volta reso vibrante alla luce attraverso le raffinate modanature in stucco e il ricco soffitto a cassettoni che crea complessi giochi chiaroscurali. Protagoniste assolute della decorazione interna della chiesa sono le otto gigantesche statue in stucco, opere del Mariani, poste entro grandi nicchie bianche che modellano plasticamente le pareti circolari della chiesa rendendosi pienamente partecipe dello spirito secentesco tendente alla stretta fusione tra elementi scultorei e architettonici. Nell'incontrastato predominio del bianco delle sculture e degli stucchi e delle pareti, grande rilevanza decorativa acquistano i due altari laterali con le grandi pale settecentesche, che si pongono, per contrasto come unico episodio cromatico nella chiesa. Le otto statue, che misurano più di tre metri ognuna, sono rivolte alternativamente verso destra e verso sinistra e raffigurano rispettivamente partendo da destra: Sant’Agostino, Santa Monica, Santa Maria Maddalena, San Francesco, San Bernardo, Santa Caterina d'Alessandria, Santa Caterina da Siena e San Girolamo. Le pale dei due altari laterali, ambedue opera di Giovanni Odazzi (1663-1731),  raffigurano rispettivamente “San Bernardo in estasi abbracciato da Gesù Crocifisso” (sulla destra) e lo “Sposalizio mistico di San Roberto con la, Vergine” (sulla sinistra). La Cappella dedicata a S. Francesco si trova di fronte all’ingresso principale e costituisce una aggiunta alla vecchia rotonda. La statua di S. Francesco si trova direttamente davanti, lungo l’asse minore della navata: l’effetto di attraversare il centro della struttura lascia tutti i visitatori senza fiato per le vaste ed eleganti proporzioni.
Sulla destra si trova un quadro di Andrea Sacchi del Venerabile Jean de la Barriere, fondatore della riforma Feuillant. Nella cappella di S. Francesco si trova anche il monumento funebre del pittore tedesco Federico Overbeck (1869), che fu il capofila dell'importante movimento pittorico dei "Nazareni", artisti che ambivano a ripristinare la purezza dello stile pittorico del quattrocento italiano, e che hanno operato soprattutto in Roma. Questo monumento funebre è di Karl Hoffmann.
altare maggiore e statue di S. Caterina d'Alessandria, S. Girolamo e S. Caterina da Siena
Sposalizio mistico di S. Roberto con la Vergine
estasi di S. Bernardo
Alessandro La Rocca - 2010
l'indirizzo mail di Alessandro La Rocca è: ACALAMOSCA@verizon.net
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