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Strade del rione Campo Marzio

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Strade del rione Campo Marzio
Ultimo dei vecchi rioni ad essere urbanizzato nel cinquecento, Campo Marzio si irradia intorno al “tridente” tra le due grandi piazze di Spagna e del Popolo e lungo le falde del Pincio in un susseguirsi di monumenti antichi e nobili palazzi.
Nella Roma regia e repubblicana il territorio di Campo Marzio era destinato agli esercizi militari e ginnastici; praticamente non fu abitato fino all'impero, ma quando gli Antonini fecero della zona il centro religioso e rappresentativo dell’Urbe, l’area divenne una delle zone più popolate della città. Con la caduta dell’impero e dopo il taglio degli acquedotti durante gli assedi delle guerre greco-gotiche nel VI secolo e la conseguente maggiore comodità determinata dalla vicinanza al Tevere, l'area del Campo Marzio divenne il quartiere più popolato della Roma medioevale. Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI si intrapresero i lavori per la realizzazione delle strade che, partendo da Piazza del Popolo, si aprivano a ventaglio verso il centro. Al lato di via del Corso, sorsero, in direzione del Tevere, la via Leonina, l’attuale via di Ripetta, mentre dall’altro lato, a ridosso del Pincio, fu tracciata la via Clementina, l’odierna via del Babuino. Perpendicolarmente sorsero altre vie, sicché il tessuto urbano del rione venne delineandosi secondo una reticolo punteggiato da grandi edifici privati, come Palazzo Borghese, palazzo Gabrielli poi Mignanelli,  Villa Medici e Palazzo Rondinini, e religiosi. Nei secoli seguenti, arrivò la sistemazione di piazza del Popolo, il porto di Ripetta, la scalinata di Trinità dei Monti e quindi venne sistemata ad opera del Valadier la passeggiata del Pincio, primo parco pubblico della città. La costruzione dei muraglioni del Tevere, che comportò la distruzione del porto di Ripetta, e  l’isolamento del mausoleo di Augusto negli anni trenta del novecento, ha cancellato un fitto e pregevole tessuto urbano, modificando pesantemente l’aspetto del rione, che, pur mantenendo una grande rilevanza artistica, risulta oggi alterato dai continui mutamenti d’uso tanto degli edifici residenziali quanto delle antiche botteghe.
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