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Area del complesso di Massenzio

Vetrina > Aree archeologiche
Area archeologica del complesso di Massenzio
Indirizzo: Via Appia Antica, 153 – quartiere Appio Latino
Archeologia romana – Area Archeologica
Datazione: IV secolo
Scheda
Il complesso massenziano, una delle aree archeologiche più suggestive della campagna romana, si estende tra il II ed il III miglio della via Appia Antica ed è costituito da tre edifici principali: il palazzo, il circo ed un mausoleo dinastico, progettati in una inscindibile unità architettonica per celebrare l’imperatore Massenzio, avversario di Costantino il Grande nella battaglia di Ponte Milvio del 312 d.C.. I resti delle costruzioni massenziane si configurano però come l’ultimo atto della trasformazione di una originaria villa rustica repubblicana (II sec. a.C.); dopo una fase risalente al primo impero, nel II sec d.C. la villa subì una radicale trasformazione ad opera di Erode Attico che la inglobò nel suo Pago Triopio. Massenzio associò, tra il 306 e il 312 d.C., in un unico complesso la sua residenza, un circo, luogo di incontro e di divertimento, e il mausoleo di famiglia, prima di essere definitivamente sconfitto da Costantino.
La sconfitta di Massenzio ad opera di Costantino determinò probabilmente il precoce abbandono del compleso (si pensa addirittura che il circo non sia stato neppure mai usato); dopo la caduta dell'impero tutta l'area divenne patrimonio di diversi fondi ecclesiastici, per passare poi ai Conti di Tuscolo, poi ai Cenci, poi ai Mattei ai quali si riferiscono i primi scavi, nel XVI secolo.
Nel XVIII secolo fu costruito a ridosso del Mausoleo un casale che originariamente è stato utilizzato per lo sfruttamento agricolo del territorio ma che in seguito fu trasformato in palazzina padronale dalla famiglia Torlonia. L'intera area venne acquisita per esproprio dal Comune di Roma nel 1943 e nel 1960 si provvide allo sterro di tutto il circo nonché al consolidamento delle murature perimetrali, cui seguirono lo scavo parziale degli edifici del palazzo, il restauro della spina, del quadriportico e del mausoleo.
Il Mausoleo di Romolo prende il nome dal figlio dell'imperatore Massenzio, morto nel 309 d.C. all’età di sette anni ed in seguito divinizzato, ed era stato concepito come tomba dinastica per tutta la famiglia imperiale, come dimostra il numero dei loculi esistenti in essa. Della costruzione originaria oggi si conserva, al centro di un quadriportico, il basamento a pianta circolare, privato dei blocchi di rivestimento, a cui si addossa il settecentesco Casale Torlonia. Il mausoleo, un grandioso edificio a due piani in forma di tempio, doveva avere l’aspetto di un piccolo Pantheon: coperto da una cupola e preceduto da un colonnato, presentava al piano inferiore la cripta per i sarcofagi, costituita da un ambiente circolare che si snoda intorno ad un pilastro centrale, mentre al piano superiore, non più conservato, era la cella per il culto dell’imperatore divinizzato.  Il palazzo dall'alto della collinetta dominava con i suoi grandi ambienti absidati il circo, che occupava a sua volta una valletta naturale, nonché la tomba della  famiglia imperiale con l'ingresso rivolto verso l'Appia, la via sepolcrale per eccellenza. Dei tre edifici che compongono la villa imperiale, il palazzo è certamente quello meno conservato: rimangono in piedi solo le parti absidali di tre grandi ambienti, il centrale dei quali, conosciuto come tempio di Venere e Cupido, è il fulcro dell'intero edificio da interpretarsi come "aula palatina" destinata alle udienze imperiali. Quest'aula era preceduta da un atrio comunicante con il porticato, lungo circa 200 metri e affrescato, che permetteva all'imperatore di passare direttamente dall'abitazione al palco imperiale nel circo.
Circo di Massenzio
Archeologia romana-edificio per spettacolii
Datazione: IV secolo
il Circo di Massenzio non aveva carattere pubblico, ma era strettamente legato alla persona dell’imperatore ed alla sua residenza. Dell’impianto, lungo complessivamente 520 m. e largo 92 m., si conservano le due torri che si ergevano ai lati dei dodici stalli da cui partivano i cavalli, le gradinate che potevano accogliere fino a 10.000 spettatori, e la spina, intorno alla quale i carri compivano i sette giri della corsa. La spina è la struttura longitudinale che costituisce l’asse centrale del circo: lunga 296 m. e delimitata da due mete semicircolari, aveva in mezzo un canale suddiviso in dieci vasche per rinfrescare gli equipaggi durante la gara; sette uova e sette delfini mobili al di sopra di due edicole poste alle estremità indicavano agli spettatori i giri di pista di volta in volta compiuti dai carri. Al centro della spina era collocato un obelisco che fu poi utilizzato dal Bernini nel 1650 per abbellire la Fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona. L’ingresso al circo per gli spettatori era costituito dall’arco che si apre nel lato curvo verso la Caffarella, e preceduto verso l’esterno da una gradinata. Dalla porta posta al centro del lato di testa, partiva la processione di carri, in pratica l’anteprima delle gare vere e proprie, con atleti, danzatori e acrobati, con in testa il magistrato che aveva offerto i giochi. La tribuna imperiale, situata nel lato settentrionale, era collegata al palazzo attraverso un corridoio porticato che permetteva all’imperatore di assistere ai giochi del circo senza uscire dalla sua residenza.
Mausoleo di Romolo
Archeologia romana-monumento funerario
Datazione: IV secolo
Il Mausoleo di Romolo, che prende il nome dal figlio dell'imperatore Massenzio, morto nel 309 d.C. all’età di sette anni ed in seguito divinizzato, era stato concepito come tomba dinastica per tutta la famiglia imperiale, come dimostra il numero dei loculi esistenti in essa. Della costruzione originaria oggi si conserva, al centro di un quadriportico, il basamento a pianta circolare, privato dei blocchi di rivestimento, a cui si addossa il settecentesco Casale Torlonia. Il mausoleo, un grandioso edificio a due piani in forma di tempio, doveva avere l’aspetto di un piccolo Pantheon: coperto da una cupola e preceduto da un colonnato, presentava al piano inferiore la cripta per i sarcofagi, costituita da un ambiente circolare che si snoda intorno ad un pilastro centrale, mentre al piano superiore, non più conservato, era la cella per il culto dell’imperatore divinizzato.
Villa di Massenzio
Archeologia romana-villa suburbana
Datazione: IV secolo
Il palazzo dall'alto della collinetta dominava con i suoi grandi ambienti absidati il circoe, nonché la tomba della  famiglia imperiale con l'ingresso rivolto verso l'Appia, la via sepolcrale per eccellenza. Dei tre edifici che compongono il complesso, la villa è certamente quello meno conservato: rimangono in piedi solo le parti absidali di tre grandi ambienti, il centrale dei quali, conosciuto come tempio di Venere e Cupido, è il fulcro dell'intero edificio da interpretarsi come "aula palatina" destinata alle udienze imperiali. Quest'aula era preceduta da un atrio comunicante con il porticato, lungo circa 200 metri e affrescato, che permetteva all'imperatore di passare direttamente dall'abitazione al palco imperiale nel circo.
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