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S. Maria del Popolo

i percorsi di ALR
storia architettonica di Santa Maria del Popolo
Premessa
La Chiesa di Santa Maria del Popolo,in piazza del Popolo nel rione Campo Marzio, costituisce, tra le chiese di Roma, quasi un compendio dei vari secoli della storia dell’arte e dell’architettura. Sono infatti molteplici i percorsi che si intrecciano in questa chiesa che è una delle più ricche di opere d’arte a Roma: dalle origini medievali ai successivi rifacimenti rinascimentali e poi barocchi, il complesso architettonico di Santa Maria del Popolo è caratterizzato da un singolare eclettismo stilistico dove le decorazioni scultoree berniniane e i virtuosismi pittorici caravaggeschi rappresentano al meglio il senso di una molteplicità di espressione artistiche in cui Rinascimento e Barocco sono armoniosamente congiunti. In quanto posta nelle immediate vicinanze dell’antica Porta Flaminia, la Chiesa di Santa Maria del Popolo rappresentò sempre, fin dalla sua fondazione, il primo luogo di devozione per chiunque entrasse, provenendo da Nord, in Roma. Da Sisto V fu anche elevata a basilica supplente nel novero delle Sette Chiese e come tale fu utilizzata nell’anno santo del 1625 in sostituzione della basilica di San Sebastiano, chiusa per un’epidemia dilagante fuori le mura in quel tempo. La chiesa, dal 1587, è sede del titolo cardinalizio di “Santa Maria del Popolo”.
Santa Maria del Popolo in una guida di Roma del 1588
Storia di Santa Maria del Popolo
La tradizione vuole che sia stata fatta edificare da Pasquale II a spese del popolo romano e che per questo abbia avuto la denominazione “del Popolo”, passata poi alla piazza. I romani risposero infatti ad una sorta di sottoscrizione per la costruzione di quella che doveva essere una piccola cappella: si trattava infatti di liberare la zona da una molteplicità di demoni che rendevano dura la vita di coloro che dovevano passare per la porta Flaminia. Questo affollamento di cattivi spiriti era dovuto alla presenza in quel luogo della tomba dell’imperatore Nerone posta alle pendici degli “horti” appartenenti alla sua famiglia. La piccola chiesetta edificata nel 1099, fu ingrandita da Gregorio IX nel 1227 e all’antica chiesa fu annesso un convento affidato ai frati dell’Ordine Agostiniano. Tra il 1471 e 1477, nell’ambito di quella estesa attività di rinnovamento della città, promossa da papa Sisto IV, tutto il complesso venne rimodernato e ampliato su progetto di Baccio Pontelli e Andrea Bregno, ed assunse quello che è l’attuale aspetto; la chiesa e il monastero furono affidati ai frati agostiniani della Congregazione di Lombardia. Risalgono invece ai primi anni del XVI secolo i lavori ad opera di Donato Bramante per il rifacimento del coro absidato, della costruzione della Cappella Chigi su disegno di Raffaello; poi intervengono le modifiche del 1600, con l'aggiunta delle cappelle del transetto, la sostituzione dell'altare maggiore, il rifacimento decorativo diretto da Gian Lorenzo Bernini tra il 1655 e il 1659, e l'aggiunta della Cappella Cybo di Carlo Fontana, che le hanno definitivamente dato la chiara impronta barocca che si può ammirare ancora oggi. All’esterno vi era il grande convento che era organizzato attorno a due chiostri, di cui uno si estendeva fin verso la metà dell’attuale emiciclo. All’inizio del 1800 nell’ambito della nuova sistemazione di piazza del Popolo e del Pincio operata dal Valadier, il vecchio convento venne distrutto per realizzare l’attuale piazza. Il nuovo, sul quale svetta il campanile di stile quattrocentesco con la caratteristica terminazione conica, è opera dello stesso Valadier.
Santa Maria del Popolo in una stampa di Giovanni Maggi del 1625
Santa Maria del Popolo in una incisione di Giuseppe Vasi del 1752
facciata, cupola e campanile
Architettura e capolavori d'arte della chiesa
Santa Maria del Popolo, così come rifatta sotto Sisto IV rappresenta una delle tappe obbligate del rinascimento in Roma: al pari di altre chiese dello stesso periodo come Sant’Agostino e San Pietro in Montorio, presenta una facciata di una semplicità quasi austera, suddivisa in due ordini e sormontata dal timpano. La facciata in travertino, a due ordini, inquadrata da lesene e coronata dal timpano, fu rielaborata dal Bernini che l’ha modernizzata eliminando i diaframmi delle bifore e gli elementi interni che costituivano la “ruota” del rosone centrale: tutto ciò per convogliare maggiore luce all’interno. Accanto alla cupola su tamburo ottagonale s'innalza il campanile in laterizio con cuspide conica in cotto e con quattro pinnacoli angolari in stile tardo-gotico padano.
La scalinata dona poi all’accesso una indubbia maestosità alla stregua di un antico tempio romano posto su un alto basamento, anche se probabilmente la sua funzione originale era quella di protezione dai frequenti allagamenti del Tevere. La pianta interna è a croce latina suddivisa in tre navate con volta a crociera e quattro cappelle per lato; termina con un ampio transetto, sul quale affacciano quattro cappelle, una cupola ed un profondo presbiterio.
interno
volta della cappella Chigi
Di grande importanza le opere pittoriche all’interno: evidenziamo nella volta del coro gli affreschi del Pinturicchio dell’Incoronazione di Maria; nella Cappella Cerasi due capolavori del Caravaggio quali la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro e la pala d’altare, raffigurante l’Assunzione della Vergine di Annibale Carracci; nella Cappella Della Rovere la Natività con San Girolamo del Pinturicchio. La “Madonna” che orna l’altare maggiore, probabile opera bizantina del XII secolo, secondo una tradizione molto radicata sarebbe opera dell’evangelista Luca e qui trasferita dalla basilica di San Giovanni in Laterano per volontà di papa Gregorio IX nel 1235. Questa immagine della Madonna, ritenuta anche miracolosa, costituì un luogo di forte attrazione per i fedeli. Notevole la Cappella Chigi nella navata sinistra, disegnata da Raffaello e completata dal Bernini.
Pinturicchio-Natività con S. Girolamo
Bernini-Abacuc e l'Angelo
Bernini-il profetra Daniele
Caravaggio-La Crocifissione di S. Pietro
Carracci-L'Assunzione
Caravaggio-La Conversione di Saulo
Nella chiesa di Santa Maria del Popolo, pertinenze incluse, si trova poi la più estesa presenza di grandi monumenti sepolcrali marmorei realizzati tra la fine del XV secolo e la prima metà del XVI secolo. È da ricordare comunque che molti di questi monumenti non occupano più il luogo originario e questo sia a causa delle trasformazioni berniniane ma anche a causa di quelle dell’inizio del XIX secolo, seguite alla distruzione del grande convento, per realizzare la Piazza del Popolo ad opera di Giuseppe Valadier.
icona della Madonna del Popolo
Alessandro La Rocca - 2010
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